Miei cari amici e credenti catari, ci avviciniamo all'evento del 23 Maggio 2010, a questo primo appuntamento sulla diversità catara che sarà l'occasione per contarci e scambiare le nostre idee su come posiamo incidere sulla società dei nostri giorni.
Odiernamente si parla spesso di etica e morale, ma quale peso si dia oggi a questi valori nel nostro vivere quotidiano, lasciatemelo dire mi lascia forti dubbi.
mentre scandagliavo il web, mi è capitato di sapere che l'ex ministro alla sanità Francesco de Lorenzo sarebbe oggi il presidente di una associazione, la FAVO, che raggruppa circa 100 associazioni onlus pro ricerca sul cancro, ma facciamo un salto indietro di 13 anni: la tangentopoli politica fa cadere la prima repubblica, ma questi signori, dove sono andati a finire?
vi rispondo con un articolo del Corriere della Sera di quel tempo, con il quale vi renderete conto che questi nostri politici furono liquidati non con la galera che meritavano, bensì con delle belle pensioni d'oro.
Bel modo di amministrare la giustizia........
Leggete e riflettete, oggi potrebbe succedere la stessa cosa........
VERGOGNA, VERGOGNA, PROFONDA VERGOGNA, dovrebbero essere d'esempio e qualcuno ha ben preso esempio da loro............
Buona lettura ed indignazione..........
CORRIERECONOMIA. INCHIESTA / LE PENSIONI D' ORO DEGLI EX DEPUTATI DELLA CAMERA
ONOREVOLE RIPOSO
I politici della Prima Repubblica hanno vitalizi fino a 200 milioni Ma anche leader della Seconda, inquisiti, miliardari, sindacalisti, avvocati, manager, giornalisti Tutti a carico dei contribuenti. Mercoledi' dai questori si discute di tagli
----------------------------------------------------------------- CorriereconomiaINCHIESTA / LE PENSIONI D'ORO DEGLI EX DEPUTATI DELLA CAMERA ONOREVOLE RIPOSO I politici della Prima Repubblica hanno vitalizi fino a 200 milioni Ma anche leader della Seconda, inquisiti, miliardari, sindacalisti, avvocati, manager, giornalisti Tutti a carico dei contribuenti La pietra dello scandalo puo' sembrare l'ex leader del Psi e latitante Bettino Craxi, condannato a cinque anni e sei mesi di carcere per le tangenti Eni - Sai, e a tanti altri anni di detenzione con sentenze non definitive: incassa infatti, come ex deputato della Camera, la pensione massima di 200 milioni annui, nonostante possa essere accusato di aver provocato un qualchediscredito all'istituzione parlamentare che pur lo retribuisce lautamente dal 1968. Ma l'ex leader del Psi in realta' approfitta, come quasi tutti i suoi colleghi, della logica corporativa che tutela a oltranza la superprivilegiata condizione economica dei deputati e degli altri inquilini del Palazzo di Montecitorio. La ricca pensione della Camera, del resto, continuano a riceverla gli ex leader del Psdi, scivolati su scandali di mazzette ben prima di Tangentopoli, come Mario Tanassi del caso Lockheed o Pietro Longo e Franco Nicolazzi. Ma tra i 1.188 onorevoli gratificati con pingui vitalizi, che costano ai contribuenti oltre 150 miliardi annui, spuntano perfino politici in attivita', imprenditori miliardari e noti benestanti, che li cumulano con altri ingenti redditi: in parecchi casi sborsati dallo Stato e dagli italiani. Questa inchiesta del Corriere fa emergere cosi' molte perplessita', soprattutto perche' proprio gli onorevoli dalle pensioni d'oro hanno autolegiferato per esempio che, con un solo anno in Parlamento, hanno diritto all'allettante vitalizio minimo. Ma hanno anche approvato le leggine generatrici della giungla previdenziale nazionale: caratterizzata da irritanti privilegi per le corporazioni piu' potenti e da circa 6 milioni di anziani costretti a sopravvivere con 600 mila lire al mese (anche se vivono soli). Ancora oggi i deputati sono arbitri della loro condizione economica presente e futura, che continuano a tutelare con criteri diversi da quelli imposti ai comuni cittadini con manovre e stangate varie. Va precisato che i dati generali (evidenziati anche nelle tabelle illustrative) sono stati forniti dagli esperti della Camera, su indicazione del presidente Luciano Violante (Pds), che intende attuare una linea di maggiore trasparenza rispetto al passato. Ma non e' stato possibile avere informazioni ufficiali sulle singole posizioni pensionistiche, perche' e' stata opposta la difesa della privacy individuale. La lista che segue e' stata ricostruita con sistemi alternativi, affrontando numerose reticenze e la difficolta' di reperire tanti ex parlamentari, a volte a causa di loro gravi problemi giudiziari. BIG DI TANGENTOPOLI. Le inchieste di Mani pulite e sulla corruzione in genere hanno provocato la fine politica di tanti leader e peones, moltiplicando gli onorevoli pensionati. Gli ex ministri dc Arnaldo Forlani e Vincenzo Scotti vantano, come Craxi, l'importo massimo di 200 milioni annui. Un po' di milioni in meno spettano al loro ex collega Gianni Prandini, eletto sei volte prima di essere inquisito. Altri ex governanti come Paolo Cirino Pomicino (Dc) e il craxiano Gianni De Michelis, coinvolti in fatti corruttivi, hanno esercitato cinque legislature. A quattro sono rimasti ex ministri craxiani come Rino Formica e Claudio Martelli, gia' condannato in primo grado per i miliardi pagati sul conto segreto Protezione dal Banco Ambrosiano di Roberto Calvi. La pensione da ex deputato arriva al dc Roberto Mazzotta, coinvolto in Tangentopoli come presidente della banca Cariplo, all'ex comunista Gianni Cervetti, esperto di quell'"oro di Mosca" che foraggiava il Pci, ai craxiani Paolo Pillitteri, Carlo Tognoli e Paris Dell'Unto. Originale, ma non unico, e' il caso dell'ex ministro della Sanita' Francesco De Lorenzo (Pli), che condivide con il padre Ferruccio De Lorenzo il coinvolgimento negli scandali e la ricca pensione da ex deputato. Una condizione analoga e' infatti quella dell'ex leader psdi Carlo Vizzini e di suo padre, l'onorevole Casimiro Vizzini. Ma il vitalizio di Montecitorio lo prendono pure il missino Massimo Abbatangelo, arrestato l'anno scorso perche' doveva scontare ancora quasi tre anni della sua condanna nel processo per l'attentato dell'84 al treno Napoli - Milano, e i socialisti Giacomo Mancini e Salvo Ando' o il dc Calogero Mannino, coinvolti in inchieste aventi sullo sfondo problematiche di stampo mafioso. MILIARDARI. La pensione l'hanno pretesa anche alcuni ex deputati gia' ricchissimi. Franco Miroglio, dell'omonimo gruppo tessile di Alba, che fattura piu' di mille miliardi di lire, e' stato deputato della Lega nord nella legislatura del '94, durata poco piu' di due anni, ma ha acquisito il diritto al vitalizio. Come? "Con una delle solite leggine varate dagli stessi parlamentari, che si sono cosi' attribuiti la pensione pur senza raggiungere il minimo previsto - dice Miroglio -. Pago pero' dei contributi integrativi, che mi vengono defalcati ogni mese dal vitalizio. Reputo giusto fare trasparenza sui privilegi, perche' cosi' possono essere cancellati quelli ingiusti". Giuseppe Guarino, ex deputato dc e avvocato con redditi miliardari, non fa autocritica: "Continuo a lavorare e verso in contributi almeno cinque volte piu' dell'introito delle mie pensioni della Camera e della Cassa avvocati". L'ex leader del Pli Renato Altissimo, ricco ex vicepresidente della Confindustria uscito di scena dopo Mani pulite, e' un pensionato da sei legislature. Ma riscuotono anche altri miliardari dc, come l'ex re del vermouth Luigi Rossi di Montelera, il costruttore Claudio Pontello, il presidente della Camera di Commercio di Milano Piero Bassetti, o ex del Psi come il fondatore del quotidiano la Repubblica Eugenio Scalfari (che vendendo le sue azioni del gruppo L'Espresso incasso' decine di miliardi) e il neo editore Claudio Signorile. CUMULATORI. A poter sommare la pensione della Camera con altri redditi ingenti sono comunque in molti. Fra questi spicca il ministro degli Interni Giorgio Napolitano (Pds), che incamera il vitalizio massimo. C'e' l'ex craxiano Giuliano Amato, superpagato presidente della commissione statale Antitrust. Il sindaco leghista di Milano e parlamentare europeo Marco Formentini ha la pensione della Camera e lo stipendio dell'Unione Europea con solo un anno passato a Montecitorio e sporadiche apparizioni a Bruxelles. Possono cumulare il vitalizio con altre retribuzioni o pensioni il parlamentare europeo e leader radicale Marco Pannella, la sua fida Emma Bonino, commissario all'Unione Europea, il garante della privacy Stefano Rodota', l'ex consulente economico di varie aree politiche e attuale presidente della banca d'affari Bankers Trust Italia Luigi Spaventa, il presidente dell'ente pensionistico statale Inpdap Mauro Seppia, gli avvocati Gustavo Minervini e Tina Lagostena Bassi, il commercialista Mario Usellini, il cardiochirurgo Gaetano Azzolina, i sindacalisti comunisti a riposo Bruno Trentin e Sergio Garavini, ex numeri uno di un'altra entita' di superprivilegiati, la Corte costituzionale, come Leonetto Amadei e Mauro Ferri. Riscuotono anche politici piu' o meno in attivita' come il leader dell'estrema destra Pino Rauti, il professore universitario Mariotto Segni, le eurodeputate Luciana Castellina (Rifondazione comunista) e Adelaide Aglietta (Verdi), il consigliere personale di Silvio Berlusconi Pino Leccisi. RENDITE BABY & TOP. "I deputati da sempre si pensionano senza limiti d'eta' se hanno collezionato almeno quattro legislature", spiega il questore della Camera Angelo Muzio, di Rifondazione comunista. Questo status e' raggiungibile anche facendosi riconoscere i periodi da parlamentare europeo. Il presidente della Regione Lombardia ed ex eurodeputato dc Roberto Formigoni (classe '47) spiega in questo modo perche' e' un agiato pensionato baby, pur restando in attivita'. Fra i travolti del dopo Mani pulite, un trattamento analogo lo godono da tempo gli ex craxiani Giusi La Ganga e Franco Piro (classe 1948), Vizzini figlio ('47), Mario Raffaelli ('46), ex sottosegretario psi coinvolto nello scandalo Cooperazione. La regola generale impone quota 60, partendo da 65 anni di eta' e togliendone cinque per ogni legislatura (quindi 60 anni con una legislatura, 55 con due, 50 con tre). Il craxiano Giulio Di Donato, big della Tangentopoli napoletana, agguantera' il vitalizio a maggio, compiendo 50 anni. Questa eta' e' prevista come nuovo limite minimo, perche' il sistema elettorale maggioritario sta moltiplicando i pensionabili, rispetto al proporzionale, dilatando gli esborsi. Sono gia' 560 gli ex deputati in attesa, e fra loro c'e' la pornostar Ilona Staller. In compenso diminuiscono i vitalizi massimi, che sono una trentina. Li hanno conquistati, fra gli altri, i dc Emilio Colombo, Remo Gaspari, Vito Lattanzio, Guido Bodrato, Virginio Rognoni, gli ex comunisti Pietro Ingrao e Alfredo Reichlin, Giulio Caradonna del Msi, Oscar Mammi' del Pri e Pierluigi Romita del Psdi. INTELLETTUALI & GIORNALISTI La corsa al vitalizio l'hanno vinta anche esponenti della cultura e dell'informazione legatisi a un partito per entrare alla Camera. Si va da intellettuali come lo scrittore Alberto Arbasino, al docente Alberto Asor Rosa, al critico d'arte Bruno Zevi, fino all'ambientalista Fulco Pratesi o alle commentatrici Maria Antonietta Macciocchi e Rossana Rossanda. Una condizione di assoluto privilegio e' quella degli operatori dell'informazione entrati a Montecitorio sotto varie bandiere, che possono cumulare la pensione della Camera con quella non meno allettante dell'Inpgi, l'ente previdenziale dei giornalisti professionisti. Un gruppo folto e' formato da ex comunisti o di altri movimenti di sinistra, che a volte hanno maturato il vitalizio con legislature ridotte. Oltre a Scalfari, possono essere segnalati l'ex leader del sindacato di categoria Fnsi, Miriam Mafai (ex Repubblica), l'ex direttore del quotidiano il manifesto Luigi Pintor, l'ex corrispondente da New York del Tg3 Lucio Manisco, Gianluigi Melega (ex Espresso) e Carla Stampa (ex Epoca). ----------------------------------------------------------------- Corriereconomia Mercoledi' dai questori si discute di tagli Mercoledi' prossimo gli onorevoli questori della Camera si riuniranno con i colleghi deputati rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari per affrontare il delicato argomento delle loro pensioni. "Verra' discussa la riforma dell'attuale regime, che sta diventando troppo oneroso perche' con il sistema elettorale maggioritario si sta moltiplicando il numero dei vitalizi", spiega il questore Angelo Muzio, di Rifondazione comunista. La linea direttiva per alcuni politici dovrebbe essere un ritorno al principio che indennita', rimborsi e pensioni dei parlamentari debbano restare ai livelli attuali solo quando c'e' da consentire l'attivita' parlamentare a chi non e' ricco. Ma in molti la pensano diversamente. "Anche chi e' ricco da parlamentare perde una parte dei suoi redditi e va compensato", dice l'onorevole pensionato ex dc Piero Bassetti. Attualmente l'indennita' parlamentare base del deputato e' di 16.933.399 lire. Su questa retribuzione viene calcolata e aggiornata la pensione (dal minimo del 25 all'85,5 per cento del totale). Dopo la tassazione, i contributi al fondo pensionistico della Camera (8,6 per cento), l'assistenza integrativa per se' e i familiari (perche' gli onorevoli evidentemente non si fidano della sanita' pubblica), resta un salario netto di 7.945.631. A questo vanno aggiunti ogni mese la diaria di vitto e alloggio di 4.125.000 lire mensili e altri 6,5 milioni di lire, per retribuire i "portaborse" oppure altri collaboratori (versati tramite i gruppi parlamentari). Ulteriori introiti mensili spettano agli onorevoli membri dell'ufficio di presidenza, giunte e commissioni: vanno dal minimo di 648.841 lire spettanti al segretario di commissione ai 12.089.092 per il presidente della Camera. Oltre alla pensione, e' prevista una liquidazione, esente da imposte, pari all'80 per cento della indennita' parlamentare lorda per ogni anno di servizio o frazione di almeno sei mesi. Questa base viene integrata da un rimborso - viaggi, che varia tra 1,65 e 1,98 milioni al mese, a cui vanno aggiunti biglietti gratis per tutta l'Italia su treni, aerei e sulle autostrade. Vengono rimborsati i viaggi all'estero per motivi di studio con quattro milioni di lire annui. Per le missioni c'e' un'indennita' giornaliera di 200 mila lire (250 mila se si va all'estero), 25 mila scatti telefonici sono gratis. Per i deputati che non hanno un ufficio a spese della Camera c'e' un contributo di 1.137.000 lire mensili. Dentro Montecitorio si ottengono condizioni bancarie di assoluto favore allo sportello del Banco di Napoli, l'istituto pubblico salvato dal fallimento dallo Stato. E si puo' usufruire degli altri servizi interni (presidio medico, ristoranti, bar, barbiere, ecc.) a prezzi scontati. Per il tempo libero ci sono tessere per entrare gratis in cinema e stadi sportivi.
Caizzi Ivo
Pagina 20
(7 aprile 1997) - Corriere della Sera
|
|